A differenza dei giochi di sorte tradizionali, in cui la probabilità di vincita è nota in partenza, nelle scommesse a quota fissa, è la quota assegnata ad un evento ad esprimere la probabilitá che si verifichi quell’evento. La quota è un valore soggettivo, che il concessionario assegna ad ogni evento tramite elaborazioni statistiche, conoscenze, informazioni ecc.

Facciamo l’esempio di una partita di calcio, e sulle quote associate al risultato finale dell’incontro:

  1 X 2
Arsenal-Tottenham 1,9 3,4 4

Tanto è minore la quota proposta su un evento (la vittoria dell’Arsenal ad esempio) tanto è maggiore la probabilità che questo evento si verifichi. Per ottenere la probabilità in percentuale, si deve dividere il fattore 100 per ogni quota (es. 100/1.9 = 52.6), ottenendo questi quozienti:

  1 X 2
Arsenal-Tottenham 52,6 29,4 25,0

Con un rapido calcolo, è evidente che la somma dei tre quozienti, non faccia 100, ma un valore sempre più grande, che viene chiamato lavagna (o allibramento) e che rappresenta il margine di intermediazione teorico che ogni bookmaker trattiene nella formulazione delle quote, nel nostro caso: lavagna 107,04

Questo significa che le reali probabilità associate alla vittoria dell’Arsenal, al pareggio e alla vittoria del Tottenham (calcolate al netto della lavagna) saranno ottenute dividendo ulteriormente i quozienti ottenuti per la lavagna calcolata: per esempio la probabilità percentuale della vittoria dell’Arsenal è dato dall’equazione: 107,04:52,6=100:X da cui ne deriva che X= 49,1%.

  1 X 2
Arsenal-Tottenham 49,1 27,5 23,4

E che il Payout teorico associato all’evento (Quello che otterrebbe in vincite lo scommettitore che puntasse su tutti gli esiti possibili dell’incontro, proporzionalmente alle quote) sarebbe il 93,42% (100/lavagna).