Regolamento Ce 1520/2000, della Commissione Europea, del 13 luglio 2000, che stabilisce, per taluni prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato, le modalità comuni di applicazione relative alla concessione delle restituzioni all'esportazione e i criteri per stabilire il loro importo - SAISA
Gazzetta ufficiale n. L 136 del 31/05/1994 PAG. 0005 - 0032
Abroga il Reg. Ce 1222/94
Modificato da Reg. Ce 2390 del 27.10.2000 (CONSOLIDATO)
Derogato da Reg. Ce 825 del 27.04.2001 (GUCE n.120)
Modificato da Reg. Ce 1563 del 01.08.2001 (GUCE n.208) CONSOLIDATO
Modificato con Reg. Ce 595 del 05.04.2002 (GUCE n.91/02) CONSOLIDATO
Modificato con Reg. Ce 1052 del 17.06.2002 (GUCE n.160/02) CONSOLIDATO - in vigore il terzo giorno successivo dalla pubblicazione tranne per la modifica dell'articolo 14 che entra in vigore dal 01.10.2002 e per la modifica dell'allegato B e D che è in vigore dal 01.01.2002
Modificato con Reg. Ce 740 del 28.04.2003 (GUCE n.106/03) CONSOLIDATO - in vigore per tutte le dichiarazioni accettate dopo il 01.10.2003 e dopo il ventesimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Modificato da Reg. Ce 307 del 20.02.2004 (GUCE n.52) CONSOLIDATO
Modificato da Reg. Ce 543 del 24.03.2004 (GUCE n.87) CONSOLIDATO
Derogato da Reg. Ce 544 del 24.03.2004 (GUCE n.87) in vigore dal 1 maggio 2004 al 16 ottobre 2004
Derogato con Reg. Ce 763/2004 (GUCE n.120 del 24.04.2004)
Derogato con Reg. Ce 1461/04 (GUCE n.270 del 18.08.2004)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità Europea,
visto il regolamento (CE) n.3448/93 del Consiglio, del 6 dicembre 1993, sul
regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti
agricoli (1), in particolare l'articolo 8, paragrafo 3, primo comma,
considerando quanto segue:
Il Reg. Ce 1222/94 della Commissione del 30.05.1994, modificato da ultimo dal reg. Ce 701/2000, ha stabilito, per taluni prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del Trattato, le modalità comuni di applicazione relative al versamento delle restituzioni all'esportazione e i criteri per stabilirne l'importo. Tale regolamento è stato modificato a 15 riprese; per motivi di chiarezza è opportuno procedere alla rifusione di detto regolamento n.1222/94 in occasione delle nuove modifiche che devono esservi apportate.
I regolamenti relativi all'organizzazione comune dei mercati nei settori del
latte e prodotti lattiero-caseari, delle uova, del riso, dello zucchero e dei
cereali, prevedono che, nella misura necessaria per consentire l'esportazione
dei prodotti agricoli in oggetto sotto forma di alcune merci trasformate non
comprese nell'allegato I del trattato, sulla base dei corsi o dei prezzi di
detti prodotti praticati sul mercato mondiale, la differenza tra detti corsi
o prezzi nella Comunità può essere coperta mediante restituzioni
all'esportazione;
considerando che il regolamento (CE) n.800/1999 della Commissione (4) stabilisce,
per alcuni prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato
I del trattato, le norme generali relative al versamento delle restituzioni
all'esportazione e i criteri per stabilire il loro importo. E' peraltro opportuno
apportare alcune precisazioni quanto all'applicazione di tale regime nel settore
delle merci non comprese nell'allegati I.
Il regolamento Ce 800/1999 della Commissione stabilisce, per taluni prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del Trattato, le norme generali relative al versamento della restituzione all'esportazione e i criteri per stabilirne l'importo. E' peraltro opportuno apportare alcune precisazioni quanto all'applicazione di tale regime nel settore delle merci non comprese nell'allegati I.
L'articolo 11 dell'accordo sull'agricoltura, allegato alla accordo che istituisce l'Organizzazione Mondiale del Commercio, prevede che le restituzioni versate per l'esportazione di prodotti agricoli incorporati in merci non comprese nell'allegato I del trattato non possono essere superiori alla restituzione che sarebbe versata ai prodotti esportati nello stato in cui si trovano. E' necessario tenerne conto per stabilire i tassi delle restituzioni e per le regole di assimilazione
La fecola di patate è assimilata all'amido di granturco. E' però opportuno poter fissare un tasso di restituzione particolare per la fecola di patate nelle situazioni di mercato in cui il suo prezzo è significativamente inferiore a quello dell'amido di granturco.
le merci in oggetto possono essere ottenute, sia direttamente a partire da prodotti
di base, sia a partire da prodotti derivati dalla loro trasformazione, o ancora
a partire da prodotti assimilati ad una di queste categorie; in ciascuno dei
casi è opportuno fissare le modalità applicabili per il calcolo
dell'ammontare della restituzione all'esportazione;
Numerose merci, fabbricate in una data impresa in condizioni tecniche ben definite
e dotate di caratteristiche e qualità costanti, sono oggetto di correnti
regolari di esportazione. Per non appesantire le formalità di esportazione
è opportuno favorire, per dette merci, l'applicazione di una procedura
di controllo più semplice, basata sulla trasmissione alle autorità
competenti, da parte del fabbricante, delle informazioni che tali autorità
ritengano necessarie circa le condizioni di fabbricazione delle merci stesse.
In caso di registrazione è opportuno prevedere la conferma annua, per
ridurre i rischi che potrebbero risultarne se fosse omessa la comunicazione
di una modifica delle quantità di prodotto utilizzato per la fabbricazione
delle merci di cui trattasi
la proporzione di prodotti agricoli entrati nella fabbricazione della maggior parte delle merci esportate è essenzialmente variabile; l'importo della restituzione deve quindi essere determinato in funzione del quantitativo di tali prodotti realmente impiegato nella fabbricazione delle merci esportate. Ai fini di semplificazione amministrativa è però opportuno che, per talune merci la cui composizione è semplice e relativamente costante, l'importo della restituzione venga determinato in funzione di quantitativi di prodotti agricoli determinati forfetariamente. In caso di registrazione di tali quantità è opportuno prevederne la conferma annua, per ridurre i rischi che potrebbero derivarne se fosse omessa la comunicazione di una modifica delle quantità di prodotto utilizzato per la fabbricazione delle merci di cui trattasi.
In mancanza della prova che le merci da esportare non hanno beneficiato della
restituzione alla produzione a norma del regolamento (CEE) n.1722/93 della Commissione,
del 30 giugno 1993, recante modalità d'applicazione dei regolamenti (CEE)
n.1766/92 e (CEE) n.1418/76 del Consiglio riguardo alle restituzioni alla produzione
nel settore dei cereali e del riso, rispettivamente (1), modificato da ultimo
dal regolamento (Ce) n.87/1999 o a norma del regolamento (CEE) n.1010/86 del
Consiglio, del 25 marzo 1986, che stabilisce le norme generali applicabili alla
restituzione alla produzione per alcuni prodotti del settore dello zucchero
utilizzati nell'industria chimica (5), modificato da ultimo dal regolamento
(CEE) n.464/91 della Commissione (6), è opportuno disporre che dall'importo
della restituzione all'esportazione venga detratto l'importo di detta restituzione
alla produzione applicabile il giorno di accettazione della dichiarazione di
esportazione. Questo regime è il solo che permette di evitare ogni rischio
di frode;
Il regolamento (CEE) n.565/80 del Consiglio, del 4 marzo 1980, relativo al pagamento
anticipato delle restituzioni all'esportazione per i prodotti agricoli (7),
modificato da ultimo dal regolamento (CEE) n.2026/83 (8), ed il regolamento
(CEE) n.800/1999 della Commissione, del 15 aprile 1999, recante modalità
comuni di applicazione del regime delle restituzioni all'esportazione per i
prodotti agricoli (9), stabiliscono un regime di pagamento anticipato delle
restituzioni all'esportazione di cui occorre tener conto in sede di adattamento
delle restituzioni all'esportazione;
Il regolamento 565/80 del Consiglio del 4 marzo 1980, relativo al versamento anticipato delle restituzioni all'esportazione per i prodotti agricoli, modificato da ultimo dal regolamento Cee n.2026/83 ed il regolamento CE n.800/1999 della Commissione, del 15 aprile 1999, recante modalità comuni di applicazione del regime delle restituzioni all'esportazione per i prodotti agricoli stabiliscono un regime di versamento anticipato delle restituzioni all'esportazione, di cui occorre tener conto in sede di adeguamento delle restituzioni all'esportazione.
È necessario prendere provvedimenti atti a garantire l'assoluto rispetto degli impegni della Comunità. E' inoltre opportuno che tali provvedimenti non siano più vincolanti del necessario per gli operatori.
Gli accordi conclusi conformemente all'articolo 300 del Trattato limitano l'importo delle restituzioni che possono essere versate nel corso di un esercizio finanziario. D'altra parte le esportazioni di merci non comprese nell'allegato i del Trattato devono essere effettuabili in condizioni note anticipatamente. E' necessario, in particolare, che gli operatori abbiano la garanzia che per tali esportazioni potrà essere versata una restituzione compatibile con il rispetto degli impegni della Comunità derivanti dagli accordi o, in caso contrario, ne siano informati con sufficiente anticipo. Inoltre il rilascio di detti titoli permette di mantenere il controllo sulle domande di restituzione e di garantire ai loro titolari che potranno fruire delle restituzioni fino all'importo per il quale è stato rilasciato il titolo, purché rispettino le altre condizioni previste dalla normativa comunitaria in materia di restituzioni.
Detti accordi concernono la totalità dei prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del Trattato. Tali prodotti comprendono taluni cereali esportati sotto forma di bevande alcoliche di cui all'articolo 13, paragrafo 5 del regolamento Cee 1766/92. Il regolamento Cee 2825/93, modificato dal regolamento CE n.3098/94 stabilisce alcune modalità di applicazione per detti cereali. E' opportuno che il versamento delle restituzioni per tutti i prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del Trattato sia disciplinato da norme comuni
Le domande di titoli rischiano di superare l'importo totale che può essere attribuito. E' pertanto opportuno suddividere l'anno in periodi, per garantire la possibilità di ottenere tali titoli tanto agli esportatori che esportano alla fine dell'esercizio finanziario che a quelli che esportano all'inizio di esso. E' inoltre opportuno fissare, se del caso, il coefficiente di riduzione del totale degli importi richiesti
Nella misura in cui il regolamento Cee n.2220/85 della Commissione, del 22 luglio 1985, recante fissazione delle modalità comuni di applicazione del regime delle cauzioni per i prodotti agricoli, modificato da ultimo dal regolamento CE n.1932/1999, del 9 settembre 1999, si applica ai titoli è opportuno precisare le condizioni di svincolo della cauzione del titolo.
Alcuni tipi di esportazioni non sono soggetti, in materia di restituzioni, a limitazioni derivanti dagli impegni internazionali dell'Unione. Tali esportazioni devono pertanto essere esonerate dall'obbligo di presentare un titolo di restituzione
La maggior parte degli esportatori riscuote restituzioni di importo annuo inferiore a 50000 Euro. Tali esportazioni, considerate globalmente, rappresentano un infima parte dell'importo globale delle restituzioni versate per le esportazioni di prodotti agricoli sotto forma di merci. E' opportuno poterle esonerare dall'obbligo di presentare un titolo di restituzione
Alcuni esportatori partecipano a gare di appalto indette da paesi terzi importatori. Se non ottengono l'appalto devono avere la possibilità di dedurre, senza penalità, l'importo coperto da un titolo dall'importo che avevano proposto nell'offerta alla gara di appalto.
I titoli di restituzione servono in primo luogo a garantire il rispetto degli impegni dell'Unione nei confronti dell'OMC; consentono contemporaneamente di determinare anticipatamente la restituzione che potrà essere versata per i prodotti agricoli utilizzati per la fabbricazione di merci esportate in paesi terzi. Sotto alcuni aspetti tale obiettivo diverge da quelli perseguiti dai titoli di esportazione rilasciati per determinare quantità di prodotti di base, esportati tali e quali, che sono oggetto di un impegno nei confronti dell'OMC e limitati quantitativamente. E' pertanto opportuno precisare quali disposizioni generali applicabili ai titoli nel settore dell'agricoltura, disciplinate attualmente dal regolamento (CE) n. 1291/2000, che stabilisce le modalità comuni d'applicazione del regime dei titoli di importazione, di esportazione e di fissazione anticipata relativi ai prodotti agricoli, debbano essere applicate ai titoli di restituzione.
La gestione degli importi delle restituzioni che possono essere versate, nel corso di un esercizio finanziario, per l'esportazione di taluni prodotti agricoli sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato, può condurre a fissare tassi di restituzione diversi per l'esportazione con o senza fissazione anticipata del tasso di restituzione, in base all'evoluzione dei mercati della Comunità o di quelli mondiali.
E' opportuno prevedere un sistema di controlli fondato sul principio della dichiarazione
da parte dell'esportatore alle autorità competenti, in occasione di ogni
esportazione, delle quantità di prodotti utilizzate per la fabbricazione
delle merci esportate. Spetta alle autorità competenti prendere tutti
i provvedimenti che ritengono necessari per verificare l'esattezza di tale dichiarazione.
D'accordo con le autorità competenti dello Stato membro nel quale ha luogo la produzione, è opportuno consentire che venga effettuata una dichiarazione semplificata dei prodotti utilizzati, sotto forma di quantità cumulate di detti prodotti, a condizione che gli operatori interessati tengano a disposizione di dette autorità le informazioni particolareggiate sui prodotti in questione.
Non sempre l'esportatore delle merci, specie quando non ne è il fabbricante,
può conoscere con esattezza la quantità dei prodotti agricoli
utilizzati per i quali può chiedere il versamento della restituzione.
Non è quindi sempre in grado di dichiararne l'entità. E' opportuno
pertanto prevedere, a titolo sussidiario, un sistema di calcolo della restituzione
del quale l'interessato può chiedere l'applicazione, limitato a determinate
merci, basato sull'analisi chimica di tali merci ed applicato secondo una tavola
di concordanza a tal fine redatta. Quando si ricorre a tale metodo di calcolo
per alcune merci elencate nell'allegato del regolamento Cee n.1722/93 della
Commissione, l'origine dell'amido utilizzato non è nota. Per tale amido
può essere stata versata una restituzione alla produzione; di conseguenza
le merci di cui trattasi non possono ottenere una restituzione all'esportazione
per l'amido.
Può accadere che le autorità componenti, incaricate di verificare la dichiarazione dell'esportatore, non dispongano di giustificazioni sufficienti per accettare la dichiarazione delle quantità utilizzate, nonostante questa sia fondata su un'analisi chimica. Una tale situazione rischia di presentarsi soprattutto quando le merci da esportare sono state fabbricate in uno Stato membro diverso da quello che le esporta. E' pertanto necessario che le autorità competenti dello Stato membro che effettua l'esportazione di una merce possano, in caso di necessità, ottenere direttamente dalle autorità competenti degli altri Stati membri tutte le informazioni inerenti alle condizioni di fabbricazione della merce di cui tali autorità possono disporre.
Il regolamento (CEE) n. 2571/97 della Commissione, del 15 dicembre 1997, relativo
alla vendita a prezzo ridotto di burro e alla concessione di un aiuto per la
crema, il burro ed il burro concentrato destinati alla fabbricazione di prodotti
della pasticceria, di gelati e di altri prodotti alimentari (15), prevede la
vendita a prezzo ridotto di burro e crema alle industrie che fabbricano determinati
prodotti. E' opportuno tenerne conto per le merci che fruiscono di una restituzione
stabilita in base ad un'analisi;
E' auspicabile garantire che nell'Unione siano applicate uniformemente le disposizioni relative alla concessione delle restituzioni nel settore delle merci non comprese nell'allegato I del trattato. A tal fine è opportuno che ogni Stato membro informi gli altri Stati membri, tramite la Commissione, dei mezzi di controllo cui fa ricorso sul suo territorio per i vari tipi di merci esportate.
Il regolamento (CE) n. 1255/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari stabilisce, all'articolo 31, paragrafi 10, 11 e 12, le condizioni che devono essere soddisfatte affinchè sia versata una restituzione per alcuni prodotti lattiero-caseari importati per essere riesportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato.
È opportuno tener conto degli aumenti della quantità di alcuni prodotti lattiero-caseari importati a tariffa ridotta nel quadro di accordi conclusi con alcuni paesi e della possibilità di versare una restituzione all'esportazione più elevata di detta tariffa ridotta.
Per garantire la corretta applicazione delle disposizioni dei regolamenti di organizzazione comune dei mercati relative alla concessione delle restituzioni all'esportazione, devono essere esclusi dal diritto a ottenere tali restituzioni i prodotti provenienti da paesi terzi utilizzati nella fabbricazione delle merci che sono esportate dopo essere state messe in libera pratica nell'Unione;
Per alcuni prodotti agricoli trasformati bisogna stabilire i coefficienti applicabili per la determinazione della restituzione ad essi relativa e prevedere la pubblicazione degli importi delle restituzioni per ogni 100 kg di prodotto utilizzato.
Il Comitato di gestione dei problemi orizzontali relativi agli scambi di prodotti agricoli trasformati non figuranti nell'allegato I del Trattato non ha emesso alcun parare nel termine fissato dal suo presidente.
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
1. Il presente regolamento stabilisce le modalità comuni di applicazione
del regime della concessione delle restituzioni applicabili all'esportazione
dei prodotti di base di cui all'allegato A (denominati in appresso « prodotti
di base »), dei prodotti di trasformazione o dei prodotti la cui assimilazione
ad una di queste due categorie risulta dalle disposizioni del paragrafo 3, quando
questi vari prodotti sono esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato
II del trattato ed elencate, secondo i casi, nei seguenti allegati:
- allegato I del regolamento (CEE) n. 2771/75 del Consiglio (2),
- allegato B del regolamento (CEE) n. 1766/92 del Consiglio
- allegato B del regolamento (CE) n. 3072/95 (3),
- allegato 2 del regolamento (CEE) n. 1255/1999 (4),
- allegato I del regolamento (CEE) n. 2038/1999 del Consiglio (5),
.
Tali merci riportate negli allegato B e allegato C del presente regolamento
sono denominate in appresso «merci».
2. Ai sensi del presente regolamento si intende con:
esercizio finanziario il periodo che va dal 1 ottobre di un anno al settembre
di quello seguente;
titolo o titolo di restituzione il titolo redatto conformemente alle disposizioni
di cui agli articoli da 6 a 15, valido in tutta la Comunità, rilasciato
dagli Stati membri a tutti gli interessati che ne abbiano fatto domanda, indipendentemente
dal luogo dell'Unione in cui sono stabiliti. Il titolo di restituzione garantisce
il versamento della restituzione, purché siano soddisfatte le condizioni
di cui all'articolo 16. Può comportare la fissazione anticipata degli
importi delle restituzioni. I titoli restano validi durante un anno finanziario.
Accordo l'accordo sull'agricoltura stipulato nel quadro dei negoziati commerciali
multilaterali dell'Uruguay round
Aiuti alimentari le operazioni di aiuti alimentari che rispondono alle condizioni
dell'articolo 10, paragrafo 4 dell'accordo
3. Per l'applicazione del presente regolamento:
a) La fecola di patate di cui al codice NC 1108 13 00, direttamente fabbricata
a partire da patate, ad esclusione dei sottoprodotti, è assimilata ad
un prodotto ottenuto dalla trasformazione del granturco.
b) il siero di latte liquido di cui ai codici NC da 0404 10 48 a 0404 10 62
non concentrato, anche se congelato è assimilato al siero di latte in
polvere di cui all'allegato A (PG 1);
c) - il latte e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici NC 0403 10 11,
0403 90 51 e 0404 90 21 non concentrati, senza aggiunta di zuccheri o di altri
dolcificanti, anche se congelati, aventi tenore in peso di materie grasse provenienti
dal latte inferiore o uguale allo 0,1%,
- il latte e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici NC 0403 10 11, 0403
90 11 e 0404 90 21, in polvere, in granuli o sotto altre forme solide senza
aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, aventi tenore in peso di materie
grasse provenienti dal latte inferiore o uguale all'1,5%,
sono assimilati al latte scremato in polvere di cui all'allegato A (PG 2);
d) - il latte, la crema e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici NC 0403
10 11, 0403 10 13, 0403 90 51, 0403 90 53, 0404 90 21 e 0404 90 23, non concentrati,
senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, anche se congelati, aventi
tenore in peso di materie grasse provenienti dal latte superiore allo 0,1% e
inferiore o uguale al 6%, e
- il latte, la crema di latte e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici
NC 0403 10 11, 0403 10 13, 0403 10 19, 0403 90 13, 0403 90 19, 0404 90 23 e
0404 90 29, in polvere, in granuli o sotto altre forme solide, senza aggiunta
di zuccheri o di altri dolcificanti, aventi tenore in peso di materie grasse
provenienti dal latte superiore all'1,5% ed inferiore al 45%,
sono assimilati al latte intero in polvere di cui all'allegato A (PG 3);
e) - il latte, la crema di latte e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici
NC 0403 10 19, 0403 90 59, 0404 90 23 e 0404 90 29, non concentrati, senza aggiunta
di zuccheri o di altri dolcificanti, aventi tenore in peso di materie grasse
provenienti dal latte superiore al 6%.
- il latte, la crema di latte e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici
NC 0403 10 19, 0403 90 19 e 0404 90 29, in polvere, in granuli o sotto altre
forme solide, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, aventi tenore
in peso di materie grasse provenienti dal latte pari o superiore al 45%
e
- il burro e le altre materie grasse del latte aventi tenore in peso di materie
grasse provenienti dal latte, che non sia l'82%, ma sia uguale o superiore al
62%, codici NC 0405 10, 0405 20 90, 0405 90 10 , 0405 90 90
sono assimilati al burro di cui all'allegato A (PG 6);
f) - il latte, la crema di latte e i prodotti lattiero-caseari di cui ai codici
da NC 0403 10 11 a 0403 10 19, ai codici da NC 0403 90 51 a 0403 90 59 ed ai
codici da NC 0404 90 21 a 0404 90 29, concentrati, non in polvere, in granuli
o sotto altre forme solide, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti
e
- il formaggio
sono assimilati:
i) al latte scremato in polvere di cui all'allegato A (PG 2) per quanto riguarda
la parte non grassa del tenore di materia secca del prodotto assimilato
e
ii) al burro di cui all'allegato A (PG 6) per quanto riguarda il tenore di materia
grassa butirrica del prodotto assimilato;
g) Il riso semigreggio, codice NC 1006 20 è assimilato al riso lavorato,
codici NC da 1006 30 61 a 1006 30 98
h) - lo zucchero greggio di barbabietola o di canna, codice NC 1701 11 90 o
codice NC 1701 12 90, contenente, in peso, allo stato secco, 92% o più
di saccarosio determinato secondo il metodo polarimetrico,
- gli zuccheri codici NC 1701 91 00 e 1701 99 90,
- i prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera d), del regolamento
(CE) n.2038/199, escluse le miscele ottenute, parzialmente, da prodotti contemplati
dal regolamento (Cee) 1766/92,
- i prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettere f) e g), del regolamento
(CEE) n.2038/1999, escluse le miscele ottenute, parzialmente, da prodotti contemplati
dal regolamento (Cee) 1766/92,
che soddisfano alle condizioni fissate dal regolamento (CE) n. 2038/1999 e dal
regolamento (CE) n. 2135/95 (**), per poter ottenere una restituzione in caso
di esportazione tale e quale, sono assimilati allo zucchero bianco, codice NC
1701 99 10;
4. Tuttavia, a richiesta dell'interessato, d'accordo con l'autorità
competente, i prodotti lattiero-caseari di cui al paragrafo 3, lettera d) sono
assimilati:
i) al latte scremato in polvere di cui all'allegato A (PG 2) per quanto riguarda
la parte non grassa del tenore di materia secca del prodotto assimilato
e
ii) al burro di cui all'allegato A (PG 6) per quanto riguarda il tenore di materia
grassa butirrica del prodotto assimilato.
Articolo 2
L'importo della restituzione accordata per la quantità, determinata conformemente
alle disposizioni dell'articolo 3, di ciascuno dei prodotti di base esportati
sotto forma di una stessa merce, si ottiene moltiplicando tale quantità
per il tasso della restituzione relativo al prodotto di base considerato, quale
risulta, per unità di peso, dall'applicazione dell'articolo 4.
Tuttavia, per quanto riguarda la miscela di D-glucitolo (sorbitolo) di cui ai
codici NC 2905 44 e 3823 60, quando l'interessato non indica nella dichiarazione
di cui all'articolo 16, paragrafo 1 gli elementi di cui al paragrafo 4, quarto
trattino del medesimo articolo, o non comprova la dichiarazione con una documentazione
soddisfacente, il tasso della restituzione applicabile a tali miscele è
quello applicabile al prodotto di base interessato, al quale si applica il tasso
meno elevato.
Quando, in conformità delle disposizioni dell'articolo 4, paragrafo 3,
possono essere applicati vari tassi di restituzione per un medesimo prodotto
di base, va calcolato un importo particolare per ciascuna delle quantità
del prodotto di base in oggetto cui è applicabile un tasso di restituzione
distinto.
Quando una merce è entrata nella fabbricazione della merce esportata,
il tasso di restituzione da considerare per il calcolo dell'importo relativo
a ciascuno dei prodotti di base, i prodotti ottenuti dalla loro trasformazione
o prodotti la cui assimilazione ad una di queste due categorie risulta dalle
disposizioni dell'articolo 1, paragrafo 3, che sono entrati nella fabbricazione
della merce esportata, è quello applicabile in caso di esportazione della
prima merce allo stato naturale.
Articolo 3
1. Per quanto riguarda le merci di cui all'allegato B, salvo riferimento all'allegato
C o applicazione delle disposizioni dell'articolo 16, paragrafo 3, secondo comma,
la quantità di ciascuno dei prodotti di base che deve essere presa in
considerazione per il calcolo dell'importo della restituzione, è determinata
come segue:
a) se è utilizzato un prodotto di base allo stato naturale o un prodotto
assimilato, la quantità è quella effettivamente utilizzata per
la fabbricazione della merce esportata, tenendo conto dei seguenti tassi di
conversione:
- a 100 kg di siero di latte assimilato al prodotto pilota del gruppo n. 1,
in virtù dell'articolo 1, paragrafo 3, lettera b), corrispondono 6,06
kg di detto prodotto pilota,
- a 100 kg di uno dei prodotti lattiero-caseari assimilati ai sensi dell'articolo
1, paragrafo 3, lettera c), primo trattino al prodotto pilota del gruppo n.
2 corrispondono 9,1 kg di detto prodotto pilota,
- alla parte non grassa di 100 kg di prodotti lattiero-caseari assimilati, ai
sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, lettera f), primo trattino, ovvero paragrafo
4, punto i) al prodotto pilota del gruppo n. 2 corrispondono 1,01 kg di detto
prodotto pilota per l'1%, in peso, di materia secca non grassa contenuta nel
prodotto considerato,
- alla parte non grassa di 100 kg di formaggio assimilato, ai sensi dell'articolo
1 , paragrafo 3, lettera f, secondo trattino,al prodotto pilota del gruppo n.2
corrispondono 0,80 kg di tale prodotto pilota per l'1%, in peso, di materia
secca non grassa contenuta nel formaggio,
- a 100 kg di uno dei prodotti lattiero-caseari assimilati, ai sensi dell'articolo
1, paragrafo 3, lettera d), al prodotto pilota del gruppo n. 3, avente tenore,
in peso di materia secca, di materie grasse del latte inferiore o pari al 27%,
corrispondono 3,85 kg di detto prodotto pilota per l'1%, in peso, di materie
grasse del latte contenute nel prodotto considerato.
Tuttavia, a richiesta dell'interessato, a 100 kg di latte liquido assimilato,
ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, lettera d) primo trattino, al prodotto
pilota del gruppo n.3, avente tenore, in peso, di materie grasse del latte nel
latte liquido inferiore o pari al 3,2 %, corrispondono 3,85 kg di detto prodotto
pilota per l'1%, in peso, di materie grasse del latte contenute nel prodotto
considerato,
- a 100 kg di materia secca contenuta in uno dei prodotti lattiero-caseari assimilati,
ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, lettera d), al prodotto pilota del gruppo
n.3, avente tenore, in peso, di materia secca, di materie grasse del latte superiore
al 27% corrispondono 100 kg di detto prodotto pilota.
Tuttavia, a richiesta dell'interessato, a 100 kg di latte liquido assimilato
ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 2, lettera d), primo trattino al prodotto
pilota del gruppo n.3, avente tenore, in peso, di materie grasse del latte nel
latte liquido superiore al 3,2%, corrispondono 12,32 kg di detto prodotto pilota,
- a 100 kg di uno dei prodotti lattiero-caseari assimilati, ai sensi dell'articolo
1, paragrafo 3, lettera e), al prodotto pilota del gruppo n. 6 corrispondono
1,22 kg di detto prodotto pilota per l'1%, in peso, di materie grasse provenienti
dal latte contenuto nel prodotto lattiero-caseario considerato,
- alla parte grassa di 100 kg di uno dei prodotti lattiero-caseari assimilati,
ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, lettera f), primo trattino, o paragrafo
4, punto ii), al prodotto pilota del gruppo n. 6 corrispondono 1,22 kg di detto
prodotto pilota per l'1%, in peso, di materie grasse provenienti dal latte contenuto
nel prodotto lattiero-caseario considerato,
- alla parte grassa di 100 kg di formaggio assimilato, ai sensi dell'articolo
1, paragrafo 3, lettera f), secondo trattino,al prodotto pilota n.6 corrispondono
0,80 kg di tale prodotto pilota , per l'1%, in peso, di materie grasse del latte
contenute nel formaggio;
- a 100 kg di riso semigreggio a grani tondi, di cui all'articolo 1 paragrafo
3, lettera g), corrispondono 77,5 kg di riso lavorato a grani tondi;
- a 100 kg di riso semigreggio a grani medi o lunghi, di cui al all'articolo
1, paragrafo 3, lettera g), corrispondono 69 kg di riso lavorato a grani lunghi;
- a 100 kg di zucchero greggio, di cui all'articolo 1, paragrafo 3, lettera
h), primo trattino, corrispondono 92 kg di zucchero bianco;
- a 100 kg di zucchero di cui all'articolo 1, paragrafo 3, lettera h), secondo
trattino, corrisponde 1 kg di zucchero bianco moltiplicato per l'1% di saccarosio;
- a 100 kg di uno dei prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 3, lettera h),
terzo trattino, che soddisfano alle condizioni dell'articolo 3 del regolamento
(CE) n. 2135/95, corrisponde 1 kg di zucchero bianco moltiplicato per l'1% di
saccarosio (eventualmente aumentato del tenore di altri zuccheri calcolati in
saccarosio), determinato come previsto in detto articolo 3;
- a 100 kg di sostanza secca [determinata come previsto all'articolo 5 del regolamento
(CE) n. 2135/95] contenuta nell'isoglucosio o nello sciroppo di isoglucosio
di cui all'articolo 1, paragrafo 3, lettera h), quarto trattino, che soddisfa
alle condizioni dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 2135/95, corrispondono
100 kg di zucchero bianco;
b) i) in caso di utilizzazione di un prodotto cui si applica l'articolo 1 del
regolamento (CEE) n.1766/92 o del regolamento (CE) n.3072/95:
- ottenuto dalla trasformazione di un prodotto di base o di un prodotto assimilato
a detto prodotto di base;
- o assimilato ad un prodotto ottenuto dalla trasformazione di un prodotto di
base;
- o ottenuto dalla trasformazione di un prodotto assimilato ad un prodotto di
base ottenuto dalla trasformazione di un prodotto di base;
tale quantità è quella effettivamente impiegata nella fabbricazione
della merce esportata, ridotta ad una quantità di prodotto di base applicando
i coefficienti di cui all'allegato E;
Tuttavia, per quanto riguarda l'alcol di cereali contenuto nelle bevande alcoliche
di cui al codice NC 2208 , tale quantità è di 3.4 Kg di orzo per
% volume di alcol proveniente dai cereali, per hl di bevanda alcolica esportata.
c) se è utilizzato:
- un prodotto non compreso nell'allegato II del trattato, ottenuto dalla trasformazione
di un prodotto di cui alla lettera a) o b),
- o un prodotto ottenuto dalla miscela e/o dalla trasformazione di vari prodotti
di cui alla lettera a) e/o b) e/o di prodotti di cui al precedente trattino,
tale quantità, da determinarsi in base alla quantità di detto
prodotto effettivamente utilizzato nella fabbricazione della merce esportata,
è uguale, per ciascuno dei prodotti di base considerati e fatte salve
le disposizioni del paragrafo 3, alla quantità riconosciuta dalle autorità
competenti in conformità delle disposizioni dell'articolo 16, paragrafo
1. Per il calcolo di detta quantità sono applicabili, se del caso, i
tassi di conversione di cui alla lettera a), nonché le regole particolari
di calcolo, i rapporti di equivalenza o i coefficienti di cui alla lettera b).
Tuttavia, per quanto riguarda le bevande alcoliche a base di cereali comprese
nelle bevande alcoliche di cui al codice NC 2208, tale quantità è
di 3,4 kg di orzo per volume di alcol proveniente da cereali, per hl di bevanda
alcolica esportata.
2. Per l'applicazione del paragrafo 1, sono considerati come effettivamente
impiegati i prodotti utilizzati allo stato naturale nel processo di fabbricazione
della merce esportata. Se nel corso di una delle fasi del processo di fabbricazione
di detta merce, un prodotto di base è a sua volta trasformato in un altro
prodotto di base più elaborato utilizzato in una fase ulteriore, solo
quest'ultimo prodotto di base è considerato effettivamente impiegato.
Le quantità di prodotti effettivamente impiegati ai sensi del primo comma
devono essere determinate per ogni merce che costituisce oggetto di un'esportazione.
Nel caso di esportazioni regolarmente effettuate di merci che, fabbricate da
una data impresa in condizioni tecniche ben definite, hanno caratteristiche
e qualità costanti, dette quantità possono essere determinate,
d'intesa con le autorità competenti, o sulla base della formula di fabbricazione
delle suddette merci o sulla base delle quantità medie dei prodotti impiegati
durante un periodo determinato, nella fabbricazione di una data quantità
di tali merci. Le quantità di prodotti così determinate sono prese
in considerazione finché non interviene una modifica nelle condizioni
di fabbricazione delle merci considerate.
Salvo in caso di autorizzazione formale da parte dell'autorità competente,
le quantità di determinati prodotti devono essere confermate almeno una
volta all'anno.
Per determinare le quantità effettivamente impiegate, è opportuno
tener conto delle disposizioni del regolamento (CEE) n. 3615/92 della Commissione
(23).
3. per quanto riguarda le merci di cui all'allegato C, la quantità dei
prodotti di base che deve essere presa in considerazione per il calcolo dell'importo
della restituzione è quella fissata nell'allegato stesso per ciascuna
di dette merci.
Tuttavia,
a) per le paste fresche, i quantitativi di prodotti di base previsti nell'allegato
C devono essere ridotti alla quantità equivalente di paste secche moltiplicando
tali quantitativi per il tenore di estratto secco espresso in percentuale e
diviso per 88;
b) quando le merci in questione sono state fabbricate, in parte, con prodotti
che si trovano in regime di perfezionamento attivo e, in parte, con prodotti
rispondenti alle condizioni di cui all'articolo 23 del trattato, la quantità
di prodotti di base che deve essere presa in considerazione per il calcolo della
restituzione da versare per quest'ultima categoria di prodotti viene determinata
secondo quanto disposto nei paragrafi 1 e 2.
Articolo 4
1. Il tasso della restituzione è fissato mensilmente per 100 kg di prodotti
di base, alle condizioni di cui all'articolo 13, paragrafo 3, del regolamento
(CEE) n.1766/92 e agli articoli corrispondenti degli altri regolamenti di cui
all'articolo 1, paragrafo 1.
Può essere modificato alle condizioni di cui all'articolo 13, paragrafo
3 del regolamento (CEE) n. 1766/92 ed ai corrispondenti articoli degli altri
regolamenti citati all'articolo 1, paragrafo 1.
Tuttavia, il tasso della restituzione applicabile alle uova di volatili da cortile
in guscio, fresche o conservate, nonché alle uova sgusciate e ai tuorli
d'uovo, atti ad usi alimentari, freschi, essiccati o diversamente conservati,
non zuccherati, è fissato per un periodo identico a quello preso in considerazione
per la fissazione delle restituzioni applicabili agli stessi prodotti esportati
allo stato naturale.
2. Il tasso della restituzione è determinato tenendo conto in particolare:
a) da un lato, dei costi medi di approvvigionamento sul mercato della Comunità
dei prodotti di base delle industrie di trasformazione e, dall'altro, dei prezzi
praticati sul mercato mondiale;
b) del livello delle restituzioni applicabili all'esportazione dei prodotti
agricoli trasformati di cui all'allegato I del trattato, aventi condizioni di
fabbricazione comparabili;
c) della necessità di garantire condizioni eque di concorrenza tra le
industrie che utilizzano prodotti comunitari e quelle che utilizzano prodotti
terzi in regime di traffico di perfezionamento attivo.
d) dall'evoluzione , da una parte, delle spese e , dall'altra parte, dei prezzi
nella Comunità e sul mercato mondiale,
e) del rispetto dei limiti risultanti dagli accordi conclusi in applicazione
dell'articolo 300 del Trattato.
Per quanto riguarda la fecola di patate di cui al codice NC 1108 13 00, il tasso
della restituzione è fissato separatamente, in equivalente granturco,
alle condizioni di cui all'articolo 23 del regolamento (CEE) n.1766/92, applicando
i criteri sopra descritti. I quantitativi di fecola di patate prodotti sono
convertiti in quantitativi equivalenti di granturco ai sensi dell'articolo 3,
paragrafo 1, lettera b);
3. Per la fissazione del tasso della restituzione, viene tenuto conto, se del
caso, delle restituzioni alla produzione, degli aiuti e delle altre misure di
effetto equivalente applicabili in tutti gli Stati membri, conformemente alle
disposizioni del regolamento relativo all'organizzazione comune dei mercati
nel settore considerato, per quanto riguarda i prodotti di base o i prodotti
ad essi assimilati.
4. Eccezion fatta per i cereali, non sono concesse restituzioni per prodotti
utilizzati per la fabbricazione dell'alcole contenuto nelle bevande alcoliche
di cui all'allegato B, sotto il codice NC 2208.
5. Per l'esportazione delle merci del codice NC 3505 10 50 è applicato
un tasso ridotto , tenendo conto dell'importo della restituzione alla produzione
in vigore durante il periodo presunto di fabbricazione delle merci e applicabile,
in virtù del Reg. Cee 1766/93, al prodotto di base utilizzato. Il tasso
così determinato è fissato con la procedura di cui al paragrafo
1
6. a) La restituzione per le fecole e gli amidi codice NC da 1108 11 00 a 1108
19 90 o per i prodotti elencati nell'allegato A del regolamento (CEE) n.1766/92
derivanti dalla trasformazione di questi amidi e fecole è accordata soltanto
su presentazione di una dichiarazione del fornitore di questi prodotti attestante
che questi ultimi sono stati direttamente fabbricati a partire da cereali, da
patate o da riso, ad esclusione di qualsiasi utilizzo di sottoprodotti ottenuti
al momento della fabbricazione di altri prodotti agricoli o merci.
La dichiarazione di cui al primo comma può essere valida, fino a revoca,
per qualsiasi fornitura emanante da uno stesso produttore; essa è controllata
conformemente alle disposizioni dell'articolo 16, paragrafo 1.
b) Se il tenore di estratto secco della fecola di patate assimilata all'amido
di granturco conformemente all'articolo 1, paragrafo 3, lettera a), è
uguale o superiore all'80%, il tasso della restituzione sarà uguale a
quello fissato conformemente al paragrafo 1; se il tenore di estratto secco
è inferiore all'80%, il tasso sarà uguale al tasso della restituzione
fissato conformemente al paragrafo 1 moltiplicato per la percentuale del tenore
effettivo dell'estratto secco e diviso per 80.
Per tutti gli altri tipi di amidi e fecole, se il tenore di estratto secco è
uguale o superiore all'87%, il tasso della restituzione sarà quello fissato
conformemente al paragrafo 1; se il tenore di estratto secco è inferiore
all'87%, il tasso sarà uguale a quello fissato conformemente al paragrafo
1 moltiplicato per la percentuale del tenore effettivo di estratto secco e diviso
per 87.
Se il tenore di estratto secco degli sciroppi di glucosio o di maltodestrina
di cui ai codici NC 1702 30 59, 1702 30 99, 1702 40 90, 1702 90 50 o 2106 90
55 è uguale o superiore al 78%, il tasso della restituzione sarà
quello fissato conformemente al paragrafo 1; se il tenore di estratto secco
di questi sciroppi è inferiore al 78%, il tasso sarà quello fissato
conformemente al paragrafo 1 moltiplicato per la percentuale del tenore effettivo
di estratto secco e diviso per 78.
c) Per l'applicazione della lettera b) di cui sopra, il tenore di sostanza secca
delle fecole ed amidi è determinato secondo il metodo previsto dall'allegato
II del regolamento (CEE) n. 1908/84 della Commissione (24); il tenore di materia
secca degli sciroppi di glucosio o di maltodestrina è determinato con
il metodo 2 di cui all'allegato II della direttiva 79/796/CEE del Consiglio
(25) o con qualsiasi altro metodo di analisi adeguato che offra, quanto meno,
le stesse garanzie.
d) Al momento della dichiarazione di cui all'articolo 16, paragrafo 1, l'interessato
è tenuto a dichiarare il tenore di estratto secco degli amidi e fecole
o degli sciroppi di glucosio o di maltodestrina utilizzati.
7. Quando la situazione nel commercio internazionale delle caseine di cui al
codice NC 3501 10, dei caseinati di cui al codice NC 3501 90 90 e dell'ovoalbumina
di cui al codice NC 3502 11 90 e 3502 19 90, o le esigenze specifiche di taluni
mercati lo rendano necessario per queste merci, la restituzione può essere
differenziata secondo la loro destinazione.
8. La restituzione può essere differenziata per le merci di cui ai codici
NC 1902 11, 1902 19 e 1902 40 10 secondo la loro destinazione.
9. La restituzione può essere differenziata a seconda che il tasso della
restituzione sia fissato in anticipo, conformemente all'articolo 7, o meno.
Articolo 5
1. Il tasso della restituzione è quello applicabile il giorno in cui
le merci vengono esportate.
2. E' tuttavia applicabile un sistema di fissazione anticipata del tasso di
restituzione
In caso di applicazione del sistema di fissazione anticipata del tasso di restituzione,
il tasso in vigore il giorno di presentazione della domanda di fissazione anticipata
è applicato a un'esportazione da effettuarsi dopo tale data, durante
il periodo di validità del titolo di restituzione, conformemente alle
disposizioni dell'articolo 9, paragrafo 2.
(Modificato da Reg. Ce 543/04 CONSOLIDATO) In caso d'applicazione del sistema
di fissazione anticipata del tasso della restituzione, il tasso in vigore il
giorno della presentazione della domanda di fissazione anticipata è applicato
ad un'esportazione da effettuarsi dopo tale data, durante il periodo di validità
del titolo di restituzione, conformemente alle disposizioni dell'articolo 9,
paragrafo 2. Tuttavia, le domande di fissazione anticipata introdotte di giovedì
vanno considerate presentate il giorno lavorativo successivo.
Il comma precedente non si applica alle domande di fissazione anticipata presentate
fino al 24 marzo 2000 compreso.
Articolo 6
1.Il versamento di una restituzione per l'esportazione di prodotti agricoli
che rispondano alle condizioni dell'articolo 16 , nonché per i cereali
sottoposti a controllo per la fabbricazione di bevande alcoliche di cui all'articolo
4 del regolamento (Ce) n.2825/93 , a decorrere dal 1 marzo 2000, è subordinata
alla presentazione di un titolo rilasciato alle condizioni previste dall'articolo
7
Il comma precedente non si applica alle fornituredi cui al terzo capoverso dell'
articolo 4, paragrafo 1 o agli articoli 34, 40, 44,45 e 46, paragrafo 1 del
regolamento (Ce) n.800/1999 o alle esportazioni di cui all'articolo 14. (modificato
con reg. Ce 595/02)
2. Il versamento della restituzione nel quadro del sistema di fissazione anticipata
di cui all'articolo 5, paragrafo 2 è subordinato alla presentazione di
un titolo di restituzione contenente la fissazione anticipata dei tassi di restituzione.
3.Fatte salve le disposizioni dell'articolo 6 bis,il titolo di restituzione
non è trasferibile; è utilizzato dal suo titolare.(modificato
da Reg. Ce 1563/2001)
4.Quando l'interessato non preveda di effettuare esportazioni in partenza da
uno Stato membro diverso da quello in cui ha presentato la domanda di titolo
di restituzione, l'ente competente può conservare il titolo di restituzione,
anche in forma di file informatico
5.Per l'applicazione del presente articolo ai cereali sottoposti a controllo
per la fabbricazione di bevande alcoliche, di cui all'articolo 4 del regolamento
(Ce) n.2825/93, i riferimenti al termine " esportazione" vanno intesi
come riferimenti a tale controllo.
Articolo 6 bis (inserito da Reg. Ce 1563/2001)
1. Gli obblighi derivanti dai titoli non sono trasferibili. I diritti derivanti dai titoli sono trasferibili dal titolare durante il periodo di validità degli stessi se il trasferimento interviene a favore di un solo cessionario per ogni titolo e relativo estratto e se il nome e l'indirizzo del cessionario che lo accetta, sono indicati al più tardi all'atto della presentazione della domanda, nella casella 20 della domanda di titolo di restituzione. Il trasferimento verte sugli importi non ancora imputati sul titolo o su tutti gli estratti.
Prima dell'emissione del titolo, la dicitura seguente, completata conformemente alle indicazioni della domanda, è apposta nella casella 22 " I diritti possono eventualmente essere trasferiti a .... (nome e indirizzo del cessionario)
Se all'atto della domanda di titolo non sono stati indicati i nome e l'indirizzo dell'eventuale cessionario, la casella 6 è barrata.
1A. (inserito con Reg. Ce 1052/02) tuttavia in deroga al paragrafo 1 per i
titoli di restituzione rilasciati per l'impiego a contare dal primo agosto per
merci destinate ad essere esportate prima del primo ottobre, non vi è
obbligo di indicare nome ed indirizzo del destinatario nel riquadro 20 del modulo
di domanda. Il roquadro 6 non viene cancellato da questi titoli di restituzione.
Per il periodo di bilancio con termine al 30 settembre 2002, le disposizioni
del primo comma si applicano ai titoli di restituzione rilasciati per impiego
a contare dal primo agosto 2002
2. Il cessionario non può trasferire il suo diritto, ma può retrocederlo al titolare.
In tal caso l'organismo emittente iscrive nella casella 6 del titolo una delle seguenti diciture:
- retrocesion al titular, el
- tilbageforing til indehaveren den..
- Ruckubertragung auf den Bescheinigungsinhaber am..
- ek neou paranvcwphsh sto dikaiouco stis
- rights transferred back to the titular holder on (date)
- retrocession au titulaire le
- retrocessione al titolare in data
- aan de titularis geretrocedeerd op
- retrocessao ao titular em
- palautus todistuksenhaltijalle
- aterbordad till licensinnehavaren den
3. In caso di domanda di trasferimento da parte del titolare o di retrocessione da parte del cessionario, l'organiso emittente o l'organismo o uno degli organismi designati da ciascuno Stato membro iscrive sul titolo o se del caso sull'estratto:
a) il nome e l'indirizzo del cessionario indicato conformemente al paragrafo 1 o la dicitura di cui al paragrafo 2;
b) la data di tale iscrizione certificata mediante apposizione del timbro
4. Gli effetti del trasferimento o della retrocessione decorrono dalla data dell'iscrizione.
Articolo 7
1.Il titolo è chiesto e rilasciato per un importo stabilito in Euro.
La domanda di titolo di restituzione e il titolo di restituzione sono redatti
conformemente al modello dell'allegato F, fatto salvo il disposto dell'articolo
20.
2.(Modificato da Reg. Ce 543/04 CONSOLIDATO) L'interessato può chiedere
la fissazione anticipata dei tassi di restituzione in vigore il giorno della
presentazione della domanda. In questo caso, la fissazione anticipata concerne
tutti i tassi di restituzione applicabili. La domanda unica di fissazione anticipata,
soggetta alle condizioni di cui all'allegato F, può essere presentata
contemporaneamente alla domanda del titolo di restituzione o dal giorno dell'attribuzione
del titolo di restituzione ed entro l'ultimo giorno di validità del medesimo.
La fissazione anticipata non è applicabile alle esportazioni effettuate
prima della data della domanda.
In deroga al primo capoverso e qualora le domande corrispondenti riguardino
richieste di fissazione anticipata dei tassi di restituzione, le domande introdotte
di giovedì saranno considerate come presentate il giorno lavorativo successivo.
3.Il rilascio di un titolo di restituzione impone al titolare di chiedere le
restituzioni per le esportazioni effettuate durante la validità del titolo,
per importo uguale all'importo per il quale il titolo è stato rilasciato.
Per garantire il rispetto di tali obblighi è costituita la cauzione di
cui all'articolo 11
4.Si considera che il requisito primario è soddisfatto se l'esportatore
ha trasmesso la o le domande specifiche, concernenti le merci esportate durante
il periodo di validità del titolo alle condizioni di cui alla sezione
VI dell'allegato F. Se la domanda specifica non è la dichiarazione di
esportazione essa va depositata , salvo casi di forza maggiore, entro tre mesi
dalla data di scadenza del titolo di restituzione contenente il numero attribuito
alla domanda specifica. (modificato con reg. Ce 595/02)
La prova che l'operatore ha ottemperato all'esigenza principale è fornita
dalla presentaz ione all'autorità competente dell'esemplare n.1 del titolo
di restituzione debitamente imputato, conformemente al disposto dell'allegato
F-VI. Tale prova deve essere fornita entro la fine del nono mese seguente la
data di scadenza della validità del titolo.
5.(inserito da Reg. Ce 1563/2001) La restituzionechiesta in base ad una domanda specifica che non è la dichiarazione di esportazione è versata nelle condizioni regolamentari applicabili, in particolare quelle di cui all'articolo 6.
Fermo restando il disposto del comma precedente, se il termine di tre mesi di cui al paragrafo 4, secondo comma, non è rispettato, l'obbligo di cui al paragrafo 3 non può considerarsi adempiuto e pertanto la cauzione di cui all'articolo 11 è incamerata per l'importo in questione.
Articolo 8
1.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000 e da Reg. Ce 1052/02) I titoli di restituzione
rilasciati per un singolo esercizio possono essere richiesti separatamente in
sei scaglioni.Le domande dei certificati possono essere presentate al più
tardi alle date seguenti:
il 7 settembre per certificati con impiego dal 1 ottobre
il 7 novembre per certificati con impiego dal 1 dicembre
il 7 gennaio per certificati con impiego 1 febbraio
il 7 marzo per certificati con impiego dal 1 aprile
il 7 maggio per certificati con impiego dal 1 giugno
il 7 luglio per certificati con impiego dal 1 agosto
2.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000) Gli Stati membri comunicano alla Commissione
non oltre:
il 14 settembre le domande di titoli di cui al paragrafo 1, lettera a)
il 14 novembre le domande di titoli di cui al paragrafo 1, lettera b)
il 14 gennaio le domande di titoli di cui al paragrafo 1, lettera c)
il 14 marzo le domande di titoli di cui al paragrafo 1, lettera d)
il 14 maggio le domande di titoli di cui al paragrafo 1, lettera e)
il 14 luglio le domande di titoli di cui al paragrafo 1, lettera f)
3.La Commissione determina l'importo per il quale possono essere rilasciati
i titoli sulla base dei seguenti elementi:
a)l'importo massimo delle restituzioni, stabilito conformemente all'articolo
9, paragrafo 2 dell'accordo.
diminuito
b) se del caso dell'importo che supera l'importo massimo versabile nel corso
dell'anno finanziario precedente
diminuito
c) dell'importo riservato a coprire le esportazioni di cui all'articolo 14
diminuito
d)dei versamenti effettuati nel corso dell'anno finanziario per esportazioni
antecedenti il 1 marzo 2000
diminuito
e)dei versamenti effettuati nell'anno finanziario in corso, relativi ad esportazioni
effettuate nel corso del precedente anno finanziario,
diminuito
f)degli importi per i quali sono stati rilasciati i titoli validi nel corso
dell'anno finanziario considerato,
aumentato
g)dell'importo per il quale sono stati restituiti titoli già rilasciati,
di cui all'articolo 12
aumentato
h)della quota eventualmente non utilizzata dell'importo riservato di cui al
precedente punto c)
e
i)degli elementi di incertezza relativi ad alcuni degli importi di cui sopra.
4.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000)L'importo totale per il quale possono essere
rilasciati titoli per ciascuno dei periodi di cui al paragrafo 1 è pari
a:
30% dell'importo totale di cui al paragrafo 3 determinato il 14 settembre per
il periodo di cui al paragrafo 1 , punto a);
27% dell'importo di cui al paragrafo 3, determinato il 14 novembre, per il periodo
di cui al paragrafo 1, punto b)
32% dell'importo di cui al paragrafo 3, determinato il 14 gennaio, per il periodo
di cui al paragrafo 1, punto c);
44% dell'importo di cui al paragrafo 3, determinato il 14 settembre, per il
periodo di cui al paragrafo 1, punto d);
67% dell'importo di cui al paragrafo 3, determinato il 14 maggio, per il periodo
di cui al paragrafo 1, punto e);
100% dell'importo di cui al paragrafo 3, determinato il 14 luglio, per il periodo
di cui al paragrafo 1, punto f)
5.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000)Qualora l'importo totale delle domande ricevute
per uno dei periodi di cui sopra superi il massimale di cui al paragrafo 4,
la Commissione stabilisce un coefficiente di riduzione applicabile a tutte le
domande depositate entro le date corrispondenti di cui, al paragrafo 1, in modo
da rispettare il massimale di cui al paragrafo 4.
La Commissione pubblica il coefficiente nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità
Europee il coefficiente entro i 5 giorni lavorativi a decorrere dalla data di
cui al paragrafo 2.
6.Se la Commissione stabilisce un coefficiente di riduzione, i titoli possono
essere attribuiti per un importo massimo pari al prodotto dell'importo richiesto
e di 1 meno il coefficiente di riduzione stabilito conformemente al paragrafo
5 o al paragrafo 8.
In tale caso entro 5 giorni lavorativi a decorrere dalla pubblicazione del coefficiente
nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee il richiedente ha la
facoltà di rinunciare alla domanda
7.Rispettivamente entro il 1 ottobre, il 1 dicembre, il 1 febbraio, il 1 aprile,
il 1 giugno, il 1 agosto, gli Stati membri comunicano alla Commissione gli importi
per i quali alcuni richiedenti hanno rinunciato alla domanda di titolo in applicazione
del paragrafo 6.
8.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000)Richieste di titolo di restituzione possono
essere presentate al di fuori dei periodi di cui al paragrafo 1, a decorrere
dal 1 ottobre di ciascun esercizio finanziario. Le domande presentate nel corso
di una settimana sono trasmesse alla Commissione il martedì seguente.
I relativi titoli possono essere rilasciati con decorrenza dal lunedì
successivo a quello della comunicazione, salvo misura presa dalla Commissione.
Se ritiene che possa essere messo in discussione il rispetto degli impegni internazionali
dell'Unione europea, la Commissione può applicare un coefficiente di
riduzione alle domande di titolo di restituzione in esame fondandosi sul metodo
di calcolo di cui ai paragrafi 3 e 4. Può sospendere anche il rilascio
di titoli.
La Commissione pubblica il coefficiente nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità
Europee entro quattro giorni a decorrere dalla data della presentazione delle
domande di cui al primo comma.
9.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000)Le Domande di titolo di restituzione di cui
al precedente paragrafo possono essere presentate esclusivamente se non è
stato fissato un coefficiente di riduzione ai sensi del paragrafo 5 e fino ad
esaurimento degli importi di cui al paragrafo 4, cui vanno aggiunti gli importi
per i quali non sono stati effettivamente rilasciati titoli nonché gli
importi per i quali i titoli sono stati restituiti.
10(sostituito da Reg. Ce 2390/2000)Qualora rimangano disponibili determinati
importi in conformità del paragrafo 3, la Commissione può autorizzare
, mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale entro e non oltre il 10 agosto,
la presentazione di domande di titoli di restituzione con decorrenza dal lunedì
successivo per esportazioni da effettuare prima del 1 ottobre secondo le condizioni
del paragrafo 8.
11.Le disposizioni di cui ai paragrafi da 1 a 5, 7, 9, 10 sono applicabili con
decorrenza dal 15 luglio 2000
Articolo 9
1.Il titolo è valido con decorrenza dalla data indicata sulla domanda
del titolo, alle condizioni di cui all'allegato F.
2.Il titolo di restituzione è valido fino al termine del quinto mese
dopo quello in cui è stata presentata la domanda ovvero fino alla fine
dell'anno Finanziario, se questa sopravviene prima.
In caso di fissazione anticipata dei tassi di restituzione, però, questi
sono validi fino alla fine del quinto mese che segue quello in cui è
stata presentata la domanda di fissazione anticipata, ovvero fino alla scadenza
della validità del titolo, se questa è precedente.
La commissione può prorogare la validità dei titoli rilasciati
con decorrenza 1 giugno
Per le esportazioni effettuate fra il primo marzo ed il 30 settembre 2000, in
caso di fissazione anticipata dei tassi di restituzione tali tassi restano validi
fino alla scadenza della validità del titolo.
Le domande di fissazione anticipata sono presentate conformemente al punto II
dell'allegato F .
Non può esservi fissazione anticipata per gli estratti di titoli di restituzione
, indipendentemente dal titolo dal quale derivano.
Articolo 10 (modificato con reg. Ce 595/02)
il regolamento CE n.2298/2001 so applicherà alle domande di titoli di
restituione e ai titoli di restituzione rilasciati per l'esportazione di merci
che fanno parte di un'operazione internazionale di aiuto alimentare ai sensi
dell'articolo 10 , paragrafo 4, dell'accordo.
Articolo 10 bis (inserito da Reg. Ce 1563/2001)
1. Il presente articolo si applica ai titoli di restituzione chiesti con fissazione anticipata il giorno della presentazionew della domanda ai fini di un agara indetta in un paese terzo importatore.
Sono considerate gare gli inviti, non riservati, emananti da organismoi pubblici dei paresi terzi o da organismi internazionali di diritto pubblico, a presentare , entro un dato termine, offerte la cui accettazione è decisa dai suddetti organismi.
Ai fini dell'applicazione del presente articolo, le forze armate di cui all'articolo 36, paragrfo 1, lettera c), del regolamento CE n.800/1999 sono assimilate ad un paese terzo importatore
2. L'esportatore che ha partecipato o che intende partecipare ad una gara di cui al paragrafo 1 può chiedere, in deroga all'articolo 8, paragrafi 5, 6, 9, alle condizioni di cui al paragrafo 10, se sobno state soddisfatte le condizioni di cui al apragrafo 3, uno o più titoli che saranno rilasciati soltanto se egli verrà dichiarato aggiudicatario
3. Le disposizioni del presente artcolo si applicano soltanto se il bando di gara comporta almeno le indicazioni seguenti:
- il paese terzo importatore e l'oganismo che indice la gara,
- il termine ultimo per la presentazione delle offerte
- il quantitativo determinato di prodotti su cui verte la gara.
L'interessato è tenuto a comunicare tali indicazioni all'organismo che rilascia il titolo al momento della presentazione della domanda di titolo
Le domande di titolo non possono essere presentate più di quindici giorni prima del termine ultimo di presentazione delle offerte, ma devono essere presentate al più tardi alle ore 1300 del giorno di scadenza del termine di presentazione di offerte.
L'importo per il quale sono chiesti il titolo o il titoli non può essere superiore al quantitativo corrispendente utilizzando il tasso fissato in anticipo conformemente al paragrafo 1, primo comma, indicato nel bando di gara . Non viene tenuto conto delle tolleranze o delle opzioni previste nel bando di gara.
4. In deroga all'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento CE n.1291/2000, la cauzione non deve essere costituita al momento della presentazione della domanda di titoli.
5. Salvo causa di forza maggiore, entro i quarantaquattro giorni successivi al termine di presentazione delle offerte, il richiedente trasmette all'organismo emittente mediante lettera o telecomunicazione scritta, che deve pervenire all'organismo emittente al più tardi alla data di scadenza del termine di quarantaquattro giorni, le seguenti informazioni:
a) di essere stato dichiarato aggiudicatario;
b) di non essere stato dichiarato aggiudicatario;
c) di non avere partecipato alla gara
d) di non essere in grado di conoscere il risultato della gara entro tale termine, per motivi a lui non imputabili.
6. Non è dato seguito alle domande di titolose, durante il periodo che precede il rilascio previsto per le domande di titolo di restituzione, è stato adottato un provvedimento di sospensione del rilascio del titolo ai sensi dell'articolo 8, paragrfo 8, secondo comma.
Nessun provvedimento particolare, successivo alla scadenza di detto periodo, può impedire il rilascio di uno o più titoli per la gara di cui trattasi, purchè il richiedente abbia rispettato le condizioni seguenti:
a) aver presentato i documenti idonei a giustificare le indicazioni di cui al pargrafo 3, primo comma;
b) aver fornito la prova della sua qualità di aggiudicatario
c) aver presentato il contratto; ovvero
d) qualora sia stata giustificata l'assenza del contratto, avere presentato la documentazione comprovante gli impegni assunti con le controparti, compresa la conferma, rilasciata dalla sua banca, dell'apertura di un credito dicumentale irrevocabile, concesso dall'istituzione finanziaria dell'acquirente e relativo alla fornitura convenuta;
e) aver costituito la cauzione prescritta per il rilascio del titolo.
Il titolo o i titoli sono rilasciati soltanto per il paese di cui al paragrafo 3, primo comma, primo trattino. essi recano l'indicazione della gara
L'importo totale per il quale sono rilasciati i titoli è pari al quantitativo totale corrispondente utilizzando il tasso fissato in anticipo conformente al paragrafo 1, primo comma e per i, quale il richiedente è stato dichiarato aggiudicatario e ha presentato il contratto o la documentazione di cui alla lettera d); tale importo non può essere superiore all'importo richiesto.
In deroga all'articolo 9, paragrafi 1 e 2, primo e secondo comma, il titolo di restituzione rilasciato alle condizioni di cui al presente articolo è valido a decorrere dal giorno del suo rilascio a norma dell'articolo 23, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1291/2000. Il titolo di restituzione è valido al più tardi fino alla fine dell'ottavo mese successivo a quello del suo rilascio o fino al 30 settembre di ogni anno se questo giorno precede detto termine. I tassi fissati in anticipo sono in tal caso validi fino all'ultimo giorno di validità del titolo.
Non possono essere rilasciati titoli per gli importi corrispondenti ai quantitativi per i quali il richiedente non è stato dichiarato aggiudicatario o non ha rispettato una delle condizioni indicate al secondo comma, lettere a), b), c) ed e) o, se del caso, al secondo comma, lettere a), b), d) ed e).
Il titolare del titolo o dei titoli è responsabile in via principale del rimborso di eventuali restituzioni indebitamente percepite qualora si constati che il titolo o i titoli sono stati rilasciati in base ad un contratto o a uno degli impegni previsti alla lettera d) che non corrispondono alla gara indetta dal paese terzo.
7. Nei casi di cui al paragrafo 5, lettere b), c) e d), non è rilasciato alcun titolo a seguito della domanda di cui al paragrafo 3.
8. Se il richiedente del titolo non rispetta le disposizioni del paragrafo 5, non è rilasciato alcun titolo.
Tuttavia, se il richiedente fornisce all'organismo emittente la prova del rinvio del termine ultimo per la presentazione delle offerte:
— la domanda rimane valida e il termine di quarantaquattro giorni per la comunicazione delle informazioni di cui al paragrafo 5 decorre dal nuovo termine ultimo per la presentazione delle offerte, se il rinvio non è superiore a dieci giorni,
— la domanda non è più valida, se il rinvio è superiore a dieci giorni.
9. a) Se l'aggiudicatario fornisce la prova, giudicata soddisfacente dall'autorità competente, che, per motivi a lui non imputabili e non considerati come casi di forza maggiore, l'organismo che ha indetto la gara ha risolto il contratto, l'autorità competente svincola la cauzione, qualora il tasso della restituzione fissata in anticipo, relativo al prodotto di base corrispondente all'importo di restituzione più elevato rispetto agli altri prodotti di base utilizzati, sia pari o superiore al tasso della restituzione applicabile l'ultimo giorno di validità del titolo.
b) Se l'aggiudicatario fornisce la prova, giudicata soddisfacente dall'autorità competente, che, per motivi a lui non imputabili e non considerati come casi di forza maggiore, l'organismo che ha indetto la gara gli ha imposto modifiche del contratto, l'autorità competente può prorogare la durata del titolo e la durata della fissazione anticipata fino al 30 settembre.
c) Se l'aggiudicatario fornisce la prova che nel bando di gara o nel contratto concluso a seguito dell'aggiudicazione è prevista una tolleranza o un'opzione per difetto superiore al 5 % e che l'organismo che ha indetto la gara fa ricorso a tale clausola, l'obbligo di esportare è considerato soddisfatto allorché il quantitativo esportato è inferiore del 10 % al massimo rispetto al quantitativo per il quale è stato rilasciato il titolo, sempre che il tasso della restituzione fissata in anticipo, relativo al prodotto di base corrispondente all'importo di restituzione più elevato rispetto agli altri prodotti di base utilizzati, sia superiore o uguale al tasso della restituzione applicabile l'ultimo giorno di validità del titolo. In tal caso, il tasso del 95 % di cui all'articolo 12, paragrafo 4, è sostituito dal 90 %.
d) Per il raffronto tra il tasso della restituzione fissata in anticipo e il tasso della restituzione applicabile l'ultimo giorno di validità del titolo, si tiene conto, se del caso, degli altri importi previsti dalla normativa comunitaria.
10. In deroga all'articolo 8, domande di titolo di restituzione possono essere presentate alle condizioni di cui al presente articolo a partire dal 1o ottobre di ogni esercizio finanziario. Gli Stati membri comunicano senza indugio alla Commissione le indicazioni di cui al paragrafo 3, primo comma e gli importi, la data e l'ora di deposito di ciascun titolo richiesto. La Commissione indica allo Stato membro, entro i due giorni lavorativi successivi a tale comunicazione, se è applicabile il paragrafo 12, terzo comma.
11. La Commissione può sospendere, per le domande non ancora presentate, l'applicazione del paragrafo 2 alle condizioni di cui all'articolo 8, paragrafo 8, secondo e terzo comma.
12. Ai fini dell'applicazione del paragrafo 6, primo comma, la Commissione può ritenere che il rispetto degli impegni internazionali non rischia di essere compromesso se il totale degli importi corrispondente ad una stessa gara, oggetto di una o più domanda di titolo da parte di uno o più operatori e che non hanno ancora dato luogo a rilascio, non supera i due milioni di EUR.
Tuttavia, questo massimale può essere portato a quattro milioni di EUR se nessuno dei coefficienti di riduzione, pubblicati dall'inizio dell'esercizio finanziario e di cui all'articolo 8, paragrafo 5, supera il 50 %.
Il titolo di restituzione non è rilasciato all'operatore se l'importo in questione, sommato agli importi per i quali è già stata presentata una domanda di titolo per la stessa gara supera il limite applicabile.
Articolo 11
Le domande di titolo diverse dai titoli relativi a operazioni di aiuto alimentare
di cui all'articolo 10 sono valide solo qualora una cauzione pari al 25% dell'importo
richiesto sia stata costituita alle condizioni stabilite dall'articolo 15 del
regolamento ( Ce) n.1291/2000
La cauzione è liberata alle condizioni stabilite dall'articolo 12.
Articolo 12 (modificato con Reg. Ce 1563/2001)
1.In caso di applicazione del coefficiente di riduzione di cui all'articolo
8, paragrafo 5 e 8, la cauzione è immediatamente svincolata, per un importo
massimo pari all'importo costituito, moltiplicato per il coefficiente di riduzione
2.La cauzione è svincolata per una quota del 94% qualora il richiedente
rinunci alla domanda di titolo, in applicazione dell'articolo 8, paragrafo 6.
3.La cauzione è svincolata totalmente qualora il titolare del titolo
abbia richiesto restituzioni di importo pari al massimo al 95% dell'importo
per il quale è stato rilasciato il titolo.A richiesta del titolare del
titolo, gli Stati membri possono svincolare la cauzione in forma frazionata
proporzionalmente
ai quantitativi di prodotti per i quali sono state fornite le prove di cui all'articolo 7, paragrafo 4, e purché sia stata fornita la prova che è stato richiesto un importo pari al 5 % dell'importo indicato sul titolo.
4.Quando un titolo di restituzione non è stato utilizzato per il 95%
dell'importo per il quale è stato rilasciato, è incamerata una
parte della cauzione pari al 25% della differenza tra il 95% dell'importo per
il quale è stato rilasciato il titolo e l'importo effettivamente utilizzato.
Inoltre se l'importo totale della cauzione da incamerare per un detrminato
titolo è inferiore o uguale a 60 Eur, lo Stato membro svincola integralmente
la cauzione
5. Tuttavia,
— se il titolo o un estratto di titolo è restituito all'organismo emittente nel corso del periodo che corrisponde ai primi due terzi della sua validità, la relativa cauzione da incamerare è ridotta del 40 %. A tale fine, la frazione di un giorno è considerata come un giorno intero,
— se il titolo o un estratto di titolo è restituito all'organismo emittente nel corso del periodo che corrisponde all'ultimo terzo della sua validità o nel corso del mese successivo all'ultimo giorno di validità, la relativa cauzione da incamerare è ridotta del 25 %.
Le disposizioni del comma precedente si applicano soltanto ai titoli ed agli estratti di titoli restituiti all'organismo emittente nel corso dell'esercizio finanziario per il quale sono stati rilasciati i titoli e purché essi siano restituiti più di 30 giorni prima della fine di tale esercizio finanziario.»;
Articolo 13
1.Gli Stati membri comunicano alla Commissione, entro la fine del mese, gli
importi delle restituzioni che hanno versato nel mese precedente per esportazioni
effettuate entro il 1 marzo 2000.
2.Gli Stati membri comunicano alla Commissione, entro il 1 gennaio di ogni anno
e, per la prima volta, entro il 1 gennaio 2001, l'importo totale delle restituzioni
effettivamente versate entro il 30 settembre precedente per esportazioni effettuate
nell'anno finanziario precedente, nonché gli importi versati, e non ancora
comunicati, per esportazioni effettuate durante precedenti esercizi finanziari,
precisando a quali esercizi si riferiscano.
3.Per l'applicazione del paragrafo precedente il versamento di anticipi è considerato come una restituzione effettivamente versata
. I rimborsi di restituzioni indebitamente versate sono comunicate separatamente.
4.Entro il 10 di ogni mese gli Stati membri comunicano alla Commissione;
a)gli importi per i quali sono stati restituiti titoli di restituzione durante
il mese precedente ai sensi dell'articolo 12, paragrafo 5
b) gli importi per i quali sono stati restituiti o ridotti titoli di restituzione
ai sensi dell'articolo 12, paragrafo 5
c) gli importi per i quali i titoli di restituzione sono scaduti e non sono
stati utilizzati
d) i titoli di restituzione all'articolo 10, rilasciati durante il mese precedente.
Articolo 14 (modificato con Reg. Ce 1563/2001 e con Reg. CE 1052/02)
1.Fino al 30 settembre 2000 e, per ogni esercizio finanziario, con decorrenza
dal 1° ottobre 2000, per le esportazioni non accompagnate da un titolo può
essere versata una restituzione entro i limiti di una riserva globale di 35
milioni di Euro .
Il presente articolo non è però applicabile alle esportazioni
effettuate nel quadro di un'operazione di aiuto alimentare internazionale ai
sensi dell'articolo 10, paragrafo 4, dell'Accordo né alle consegne di
cui agli articoli 4, 36, 40, 44, 45 e 46, paragrafo 1, del regolamento Ce 800/1999.
2. il presente articolo si applica alle esportazioni da parte di operatori a cui non è stato rilasciato alcun titolo restituzione dall'inizio del periodo di bilancio in questione e che non detengono un titolo siffatto alla data delle esportazioni. Le domande presentate dall'operatore ai termini di cui all'allegato F sezione VI, paragrafo 2, durante l'esercizio finanziario e prima della presentazione della domanda per l'esportazione in questione, devono essere inferiori alla somma di 75 000 EUR.
Ai fini dell'applicazione del comma precedente, se la domanda specifica è considerata dall'autorità competente come la dichiarazione d'esportazione ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 800/1999, la data di tale domanda può essere, con soddisfazione dell'autorità competente, la data in cui il servizio doganale accetta detta dichiarazione d'esportazione.
Il presente articolo è applicabile esclusivamente nello Stato membro in cui le merci sono fabbricate o assemblate.
3. Gli Stati membri comunicano alla Commissione, entro il 5 e il 20 di ogni mese gli importi delle restituzioni versate a titolo del presente articolo, rispettivamente dal 16 alla fine del mese precedente e dal 1o al 15 del mese in corso. Se il totale degli importi comunicati dagli Stati membri è
pari ad almeno venti milioni di EUR, la Commissione può sospendere l'applicazione dei paragrafi 1 e 2 del presente articolo alle esportazioni non accompagnate da un titolo di restituzione.
Se la somma degli importi notificati dagli stati membri raggiunge la cifra di 25 milioni di EUR, la Commissione può sospendere l'applicazione dei paragrafi 1 e 2 alle esportazioni non coperte da titolo di restitruzione.
Articolo 15
1.Il regolamento (Cee) 1291/2000 è applicabile ai titoli di restituzione
di cui al presente regolamento, eccezion fatta per le disposizioni relative
ai titoli di importazione.
Le disposizioni relative ai diritti e agli obblighi inerenti ai titoli stabiliti
quantitativamente si applicano, mutatis mutandis, ai diritti e agli obblighi
dei titoli di restituzione di cui al presente regolamento, stabiliti per importi
in Euro, fermo restando il disposto dell'allegato F.
2.(modificato con Reg. Ce 1563/2001) In deroga al paragrafo 1 , le seguenti
disposizioni del regolamento Cee n.1291/2000 non sono applicabili ai titoli
di restituzione di cui al presente regolamento:
gli articoli 9, 12, 14, 21, 24, 32, 33, 35, 42, 46, 47, 49 e 50;
l'articolo 8 paragrafo 2
articolo 8 paragrafo 4
articolo 18 paragrafo 1
articolo 36 paragrafo 5
3. Per l'applicazione dell'articolo 40 del regolamento Ce n.1291/2000, la durata
di validità dei titoli che scadono entro il 30 settembre non può
essere prorogata. In tal caso il titolo deve essere annullato per gli importi
non richiesti per cause di forza maggiore
Articolo 16
1. Si applicano le disposizioni del regolamento (CEE) n. 800/1999. Inoltre,
all'atto dell'esportazione delle merci, l'interessato deve dichiarare le quantità
dei prodotti di base, dei prodotti ottenuti dalla loro trasformazione o dei
prodotti la cui assimilazione ad una di queste due categorie risulta dalle disposizioni
dell'articolo 1, paragrafo 3, che sono stati effettivamente impiegati nella
fabbricazione delle merci stesse, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, per
i quali sarà richiesto il versamento di una restituzione, o far riferimento
a una tale composizione se è stata stabilita in applicazione dell'articolo
3, paragrafo 2, terzo comma.
Quando una merce è entrata nella fabbricazione di una merce da esportare,
la dichiarazione dell'interessato deve comportare l'indicazione della quantità
della merce effettivamente impiegata, nonchè la natura e la quantità
di ognuno dei prodotti di base, dei prodotti ottenuti dalla loro trasformazione
o dei prodotti la cui assimilazione ad una di queste due categorie risulta dalle
disposizioni dell'articolo 1, paragrafo 2, da cui proviene la merce in questione.
L'interessato deve giustificare la propria dichiarazione fornendo alle autorità
competenti tutti i documenti e le informazioni che queste ultime ritengono necessari.
Per verificare l'esattezza della dichiarazione loro presentata, le autorità
competenti utilizzano ogni mezzo di controllo adeguato.
A richiesta delle autorità competenti dello Stato membro nel cui territorio
si espletano le formalità doganali di esportazione, le autorità
competenti degli altri Stati membri comunicano loro direttamente tutte le informazioni
di cui possono disporre, per permettere il controllo della dichiarazione dell'interessato.
2. In deroga al precedente paragrafo, d'accordo con le autorità competenti,
la dichiarazione dei prodotti e/o delle merci impiegate può essere sostituita
dalla dichiarazione complessiva delle quantità di prodotti impiegati
o da un riferimento ad una dichiarazione relativa a tali quantità, qualora
esse siano state determinate ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, terzo comma,
a condizione che il produttore tenga a disposizione delle autorità tutte
le informazioni necessarie alla verifica della dichiarazione.
3.(modificato con Reg. Ce 1563/2001)
Se l'interessato non effettua la dichiarazione di cui al paragrafo 1, oppure non fornisce le informazioni sufficienti a giustificazione della propria dichiarazione, non può fruire della restituzione.
Se tuttavia la merce in questione figura nelle colonne 1 e 2 dell'allegato D, l'interessato può fruire, su sua espressa richiesta, d'una restituzione per il calcolo della quale la natura e la quantità dei prodotti di base da prendere in considerazione sono determinate in base ai dati ricavati dall'analisi della merce da esportare e secondo la tabella delle corrispondenze che figura nell'allegato D. L'autorità competente stabilisce le condizioni di
esecuzione dell'analisi.
Le spese relative alla suddetta analisi sono a carico dell'interessato.
Quando alla merce esportata si applica l'articolo 4, paragrafi 1, del regolamento
(CEE) n.2571/97, il tasso di restituzione applicabile ai prodotti lattiero-caseari
è quello risultante dall'utilizzazione di prodotti lattiero-caseari a
prezzo ridotto, a meno che l'esportatore non fornisca la prova che la merce
non contiene prodotti lattiero-caseari a prezzo ridotto.
4. I paragrafi 1 e 2 non si applicano alle quantità di determinati prodotti
agricoli in applicazione dell'allegato C, salvo per quanto riguarda:
- le quantità di prodotti di cui al paragrafo 1, primo comma, esportate
sotto forma di merci ottenute in parte con prodotti che si trovano in regime
di perfezionamento attivo alle condizioni definite all'articolo 3, paragrafo
3, lettera b),
- le quantità di uova o di prodotti di uova esportate sotto forma di
paste alimentari di cui al codice NC 1902 11 00,
- il tenore di sostanza secca delle paste fresche di cui all'articolo 3, paragrafo
3, lettera a),
- la natura dei prodotti di base effettivamente impiegati nella fabbricazione
di D-Glucitolo (sorbitolo) di cui ai codici NC 2905 44 e 3824 60, nonché,
se del caso, le proporzioni di D-Glucitolo (sorbitolo) ottenute rispettivamente
da prodotti amilacei e da saccarosio,
- le quantità di caseina esportate sotto forma di merci di cui al codice
NC 3501 90 90.
- il grado Balling della birra di cui al codice NC 2202 90 10,
- le quantità di orzo non trasformate in malto accettate dalle autorità
competenti.
La descrizione delle merci indicata sulla dichiarazione di esportazione e la
domanda di restituzione di merci di cui all'allegato C deve essere effettuata
conformemente alla nomenclatura di questo allegato.
5. Quando, ai fini dell'applicazione delle disposizioni del presente articolo,
si procede all'analisi di una merce, vengono utilizzati i metodi di analisi
di cui al regolamento (CEE) n.4056/87 della Commissione; se mancano si ricorre
a quelli previsti per la classificazione nella tariffa doganale comune di una
merce similare importata nella Unione Europea.
6. Nel documento comprovante l'esportazione sono indicate sia le quantità
di merci esportate, che le quantità dei prodotti di cui al paragrafo
1, primo comma o riferimento alla composizione stabilita in applicazione dell'articolo
3, paragrafo 2, terzo comma. Tuttavia, in caso di applicazione delle disposizioni
del paragrafo 2, secondo comma del presente articolo, nel documento sono riportate,
al posto delle suddette indicazioni, le quantità dei prodotti di base
che figurano nella colonna 4 dell'allegato D corrispondenti ai dati forniti
dall'analisi della merce esportata.
7. Ai fini dell'applicazione dei paragrafi 1 e 2, ciascuno Stato membro informa
la Commissione circa le misure di controllo alle quali si ricorre nel suo territorio
per i vari tipi di merci esportate. La Commissione ne informa gli altri Stati
membri.
8.Quanto alle esportazioni effettuate fra il 1 ottobre ed il 15 ottobre di ogni
anno, il versamento delle restituzioni non può aver luogo prima del 16
ottobre. (modificato con Reg. Ce 238/2000)
Quanto alle esportazioni effettuate con presentazione di un titolo di restituzione rilasciato a titolo di un esercizio finanziario, e qualora la Commissione ritenga che il rispetto degli impegni internazionali della Comunità rischia di essere compromesso, i versamenti di restituzioni previsti dopo la fine di tale esercizio non possono aver luogo prima del 16 ottobre. In tal caso, il termine di cui all'articolo 49, paragrafo 8, primo comma, del regolamento (CE) n. 800/1999 può essere portato temporaneamente a tre mesi e quindici giorni.
In caso di applicazione del comma precedente, la Commissione pubblica tale disposizione entro il 20 settembre nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europe (modificato con reg. Ce 1563/2001)
9.(aggiunto con Reg. ce 740/03) In deroga all'articolo 28 , paragrafo 6, del regolamento CE n. 800/1999, per quanto riguarda i certificati di restituzione rilasciati per l'uso a partire dal 1° giugno per merci da esportare entro il primo ottobre i prodotti di base di cui all'allegato A del presente regolamento possono restare sotto controllo doganale in previsione della loro trasformazione per un periodo di tre mesi a decorrere dalla data di accettazione della dichiarazione di pagamento.
In deroga all'articolo 29 , paragrafo 5, del regolamento CE n. 800/1999, per quanto riguarda i certificati di restituzione rilasciati per l'uso a partire dal 1° giugno per merci da esportare entro il primo ottobre le merci di cui agli allegati B e C del presente regolamento possono rimanere sottoposti a un regime di deposito doganale o di zona franva per un periodo di tre mesi a decorrere dalla data di accettazione della dichiarazione di pagamento.
10.(aggiunto con Reg. ce 543/04, in vigore dal 15 aprile 2004) Affinché
sia concessa la restituzione per merci di cui ai codici da NC 0403 10 51 a 0403
10 99, da 0403 90 71 a 0403 90 99, 0405 20 10, 0405 20 30 e 2105 00 99, tali
merci devono rispondere alle prescrizioni della direttiva 92/ 46/CEE, vale a
dire essere state preparate in uno stabilimento autorizzato ed essere conformi
alle prescrizioni relative alla bollatura sanitaria di cui all'allegato C, capitolo
IV, punto A, della stessa direttiva.
Affinché sia concessa la restituzione per merci di cui ai codici NC 3502
11 90 e 3502 19 90, tali merci devono risultare conformi alle disposizioni enunciate
nel capitolo XI dell'allegato alla direttiva 89/437/CEE.
Articolo 17
1. Conformemente all'articolo 7, per le merci dei codici 0405 20 10, 0405 20
30, da 1806 90 60 a 1806 90 90, del codice 1901 e del codice 2106 90 98 della
nomenclatura combinata contenenti una percentuale elevata dei prodotti lattiero-caseari
dei codici 0402 10 19, 0402 21 19, 0405 00 e del codice 0406 della nomenclatura
combinata, denominati qui di seguito prodotti lattiero-caseari, gli interessati
devono effettuare le seguenti dichiarazioni:
a) che nessuna quantità di prodotti lattiero-caseari è stata importata
da paesi terzi nell'ambito di accordi particolari che prevedono un'imposizione
ridotta, o
b) le quantità di prodotti lattiero-caseari importate da paesi terzi
nell'ambito di accordi particolari che prevedono un'imposizione ridotta.
2. Ai fini del paragrafo 1, "contengono un'alta percentuale" significa
67 chilogrammi o più di prodotti lattiero-caseari utilizzati per la fabbricazione
di 100 chilogrammi di merci esportate.
3. Quando la domanda è presentata per quantità da determinarsi
conformemente al terzo capoverso dell'articolo 3, paragrafo 2, l'autorità
competente può accettare una dichiarazione dell'interessato che certifichi
che le quantità di prodotti lattiero-caseari effettivamente utilizzate
non hanno goduto di regimi particolari che prevedono un'imposizione ridotta
al momento dell'importazione.
4. La dichiarazione effettuata in conformità al paragrafo 1 o l'attestazione
redatta conformemente al paragrafo 3 possono essere accettate dall'autorità
competente quando è comprovato che il prezzo pagato per il prodotto lattiero-caseario
incorporato nelle merci esportate è uguale o quasi uguale al prezzo che
prevale sul mercato della Comunità per un prodotto equivalente. Nell'operare
il confronto dei prezzi sarà tenuto conto del momento in cui il prodotto
lattiero-caseario è stato acquistato.
5. Quando sono state utilizzate quantità che hanno fruito di un regime
speciale che prevede un'imposizione ridotta, la restituzione sarà calcolata
secondo l'articolo 17 del regolamento (CEE) n. 1255/1999 del Consiglio.
Articolo 18
La restituzione di cui all'articolo 1, paragrafo 1, non è versata per
le merci riesportate dopo essere state immesse in libera pratica conformemente
all'articolo 24 del trattato .
La restituzione non è neppure versata per dette merci quando sono esportate
dopo trasformazione oppure incorporate in altra merce.
Articolo 19
La Commissione apporta al presente regolamento gli adeguamenti imposti da modifiche
della nomenclatura combinata o gli adeguamenti dell'allegato B necessari a mantenere
la concordanza con i rispettivi allegati dei regolamenti di cui all'articolo
1 paragrafo 1.
Articolo 20
Con riserva del parere favorevole delle autorità competenti fino al 31
dicembre 2000 gli interessati possono usare il formulario contenuto nell'allegato
F del regolamento Ce 1222/94, nel quadro delle disposizioni di cui all'allegato
F di tale regolamento, in luogo dell'allegato F del presente regolamento
Articolo 21
Il regolamento Ce 1222/94 è abrogato
I riferimenti al regolamento abrogato si intendono fatti al presente regolamento e vanno letti secondo la tabella di concordanza di cui all'allegato C
Articolo 22
Il presente regolamento entra in vigore il giorno seguente alla sua pubblicazione.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente
applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 13 luglio 2000.
Per la Commissione
Erkki Liikanen
Membro della Commissione
Il regolamento (Ce) riportato in questa pagina web non ha contenuto legale,
ma solo informativo e divulgativo.
ALLEGATO F
I. Domanda di titoli
1. La domanda di titolo è compilata su un formulario conforme al modello
contenuto in allegato.
Fino al 31 dicembre 2000 però, gli Stati membri possono disporre che
le domande di titolo e i titoli siano compilati su formulari in conformità
dell'allegato I del regolamento (CEE) n. 3719/88, alle condizioni di cui al
punto 3 successivo.
Se l'interessato non prevede di effettuare esportazioni da uno Stato membro
diverso da quello nel quale presenta la domanda di titolo, può presentare
la domanda per via elettronica, alle condizioni stabilite da tale Stato membro.
2.(sostituito da Reg. Ce 2390/2000) (modificato con Reg. Ce 1563/2001)
Sul titolo "titolo di esportazione o di fissazione anticipata" è apposto un timbro con la dicitura "titolo di restituzione per merci non comprese nell' allegato I". Tale dicitura può essere informatizzata
Il richiedente compila le caselle 4, 8,17 e 18 e, se del caso,la casella 7. (modificato con Reg. Ce 238/2000) Nelle caselle 17 e 18, è indicato l'importo in Euro
Le caselle da 13 a 16 non sono compilate
Nella casella 20 il richiedente precisa se prevede di utilizzare il titolo di restituzione esclusivamente nello Stato membro che lo ha rilasciato o se chiede un titolo di restituzione valido nell'intera Comunità
Nella casella 20 il richiedente precisa, apponendo la dicitura “articolo 8-1” o un'altra dicitura ritenuta soddisfacente dall'autorità competente, se la
domanda riguarda un titolo previsto dall'articolo 8, paragrafo 1, oppure, apponendo la dicitura “articolo 8-8” o un'altra dicitura ritenuta soddisfacente dall'autorità competente, se la domanda riguarda un titolo previsto dall'articolo 8, paragrafi da 8 a 10.
Il richiedente indica il luogo e la data della domanda e firma la domanda di
titolo di restituzione.
Per le domande di titolo per un aiuto alimentare, egli compila anche la casella
20, inserendovi una delle diciture di cui all'articolo 10 o all'articolo 3 del
regolamento CE n.259/98
3. Se la domanda di titolo è redatta su un formulario conforme all'allegato
I del regolamento (CEE) 3719/88, si applicano le disposizioni del punto 2, salvo
le seguenti:
- depennato con Reg. Ce 238/2000)
- l'eventuale indicazione della domanda di fissazione anticipata compare nella
casella 20 e non nella casella 21 (inesistente); in tale casella il richiedente
indica anche se il titolo è chiesto esclusivamente per l'esportazione
da tale Stato membro;
- alle caselle 17 e 18 è indicato l'importo in euro;
- alla casella 13 il richiedente appone la dicitura: "Merci non comprese
nell'allegato I"
- le caselle da 14 a 16 non sono compilate.
La domanda di fissazione anticipata se del caso dev'essere indicata nella casella
8.(modificato con Reg. Ce 238/2000)
Il richiedente indica nella casella 20 se il titolo è stato chiesto esclusivamente
per l'esportazione a partire da questo Stato Membro.(modificato con Reg. Ce
238/2000)
II. Domanda di fissazione anticipata - domanda di estratto di titolo
1. Domanda di fissazione anticipata contemporanea alla domanda di titolo
Si veda al punto I (il richiedente compila la casella 21).
2. Domanda di fissazione anticipata dopo la domanda di titolo
In tal caso l'interessato compila una domanda che indichi:
nelle casella 1 e 2 il nome dell'ente che rilascia il titolo di restituzione
per il quale è chiesta la fissazione anticipata e il numero di detto
titolo;
nella casella 4 il nome del titolare del titolo;
nella casella 21 la data di presentazione della domanda di fissazione anticipata.
nella acsella 8 va apposta una crocetta alla voce "si"(modificato
con Reg. Ce 238/2000)
3. Domanda di estratto di titolo di restituzione (modificato con Reg. Ce 1563/2001)
Il titolare del titolo di restituzione può chiedere un estratto del titolo
per un importo che non superi l'importo non ancora imputato sul titolo iniziale
il
giorno del rilascio dell'estratto, per esempio quando prevede di effettuare esportazioni per le quali le domande di restituzione non saranno presentate nello Stato membro che ha rilasciato il titolo di restituzione. In tal caso, sul titolo iniziale è imputato l'importo della domanda dell'estratto e viene rilasciato un estratto in seguito ad una domanda compilata sul formulario conforme all'allegato I del regolamento (CE) n. 1291/2000 nella quale figurano le seguenti informazioni:
— nelle caselle 1 e 2, il nome dell'ente che rilascia il titolo di restituzione per il quale è chiesto un estratto e il numero del titolo iniziale,
— nella casella 4, il nome del titolare del titolo di restituzione,
— nelle caselle 17 e 18, l'importo in euro chiesto in base all'estratto
III. Rilascio di titoli con fissazione anticipata utilizzabili in tutta la Comunità
e rilascio di estratti di titoli
1. Gli esemplari 1 e 2 sono rilasciati secondo gli allegati modelli e sono di
colore azzurro(modificato con Reg. Ce 238/2000)
a) Le caselle 1 contiene il niome e l'indirizzo dell'ente che rilascia il titolo.
La casella 2 ovvero la casella 23 contengono il numero del titolo, attribuito
dall'ente che lo rilascia. (modificato con Reg. Ce 238/2000)
b) La casella 4 contiene il nome e l'indirizzo completo del titolare.
c) La casella 6 è depennata.
d) La casella 10 contiene la data di presentazione della domanda del titolo
e la casella 11 indica l'importo della cauzione fissata in applicazione dell'articolo
6 E.(modificato con Reg. Ce 238/2000)
e) La casella 12 indica il primo giorno di validità, determinato, a seconda
dei casi, in applicazione dell'articolo 6 B, paragrafo 1 o dell'articolo 6 B,
paragrafo 8.
f) Alla casella 13 figura la data del 30 settembre che segue la data della casella
12.
g) La casella 17 è compilata dall'organismo competente, sulla base dell'importo
determinato in applicazione dell'articolo 6 B. Le caselle 18 e 23 vanno compilate.
h) Le caselle 20 e 22 contengono le eventuali indicazioni previste nelle domanda.
i) La casella 21 è compilata conformemente alla domanda.
2. Se il titolo è rilasciato conformemente al modello dell'allegato I
del regolamento (CEE) n. 3719/88 si applicano le disposizioni del punto 1, fermo
restando che:
- alla casella 13 (prodotto da esportare) si aggiunge la dicitura "Merce
non compresa nell'allegato I";
- le caselle 6 e da 14 a 18 sono depennate;
- alle caselle 17 e 18 alla quantità in tonnellate si sostituisce l'importo
in euro;
- alla casella 20 è aggiunta la dicitura "titolo valido con decorrenza
da [data]";
- alla casella 21 è aggiunta la dicitura "valido fino a [data]".
IV. (modificato con Reg. Ce 1563/2001) Rilascio di titoli di restituzione senza
fissazione anticipata utilizzabili in tutta la Comunità
Tali titoli di restituzione vanno compilati come quelli di cui al capitolo III.
La casella 21 è depennata.
Se il titolare di un titolo di restituzione chiede in un secondo momento la fissazione anticipata dei tassi di restituzione, deve restituire il titolo iniziale
e gli eventuali estratti già rilasciati. Nella casella 22 va quindi inscritta, debitamente completata, la menzione “Restituzione valida il … con fissazione
anticipata il …”
.
V. Titoli registrati, validi in un unico Stato membro
Se il titolare di un titolo non prevede di chiedere restituzioni sulla base
del titolo presso un organismo diverso da quello che lo ha rilasciato, lo Stato
membro comunica al richiedente che la sua domanda è stata registrata
e gli trasmette le informazioni previste sull'esemplare n. 1.
L'esemplare n. 2 (esemplare destinato all'ente che procede al rilascio) non
è rilasciato. È sostituito da una registrazione, depositata presso
l'ente competente, che contiene tutte le informazioni dei titoli di cui ai punti
III e IV, nonché le imputazioni del titolo.
VI. Utilizzo dei titoli
1. All'atto dell'espletamento delle formalità di esportazione nella casella
44 del documento amministrativo unico è apposta la dicitura "HA1",
nonché il numero del o dei titoli utilizzati per accompagnare la domanda
di restituzione.
Quando il documento doganale non è un documento amministrativo unico,
il documento nazionale indica il o i numeri dei titoli da liquidare nonché
una dicitura dalla quale risulta che si tratta di un'esportazione effettuata
nel regime delle restituzioni "merci non comprese nell'allegato II".
2. Ogni operatore deve compilare una domanda di pagamento specifica ai sensi
dell'articolo 49, paragrafo 1, del regolamento (CE)n.800/1999 della Commissione.
Tale domanda deve essere presentata all'ente competente per il versamento ed
essere accompagnata dal o dai titoli corrispondenti, salvo in caso di registrazione
elettronica del o dei titoli.
L'autorità competente può decidere di non considerare domanda
specifica come la pratica relativa al versamento della restituzione di cui al
paragrafo 2 dell'articolo 49 del regolamento Ce n.800/1999.
L'autorità competente può considerare che la domanda specifica
costituisce la dichiarazione di esportazione di cui all'articolo 5 , paragrafo
1 , del regolamento CE n.800/1999. In tal caso la data in cui la domanda specifica
è pervenuta all'ente competente per il versamento delle restituzioni,
di cui al precedente paragrafo 3, corrisponde alla data in cui all'ente competente
ha ricevuto la dichiarazione di esportazione.Negli altri casi la domanda specifica
contiene, fra l'altro, il numero di riferimento della dichiarazione di esportazione.
Negli altri casi la domanda specifica deve contenere, fra l'altro, il riferimento
alla dichiarazione di esportazione. (modificato con reg. Ce 238/2000)
3. L'ente competente per il versamento delle restituzioni determina l'importo
richiesto sulla base delle informazioni contenute nella domanda specifica, fondandosi
esclusivamente sulla/sulle quantità e la natura del prodotto/prodotti
di base esportato/esportati e sul tasso/tassi di restituzione in vigore. Nella
dichiarazione di esportazione questi tre elementi devono essere indicati espressamente
o con un riferimento inequivocabile.
L'ente competente per il versamento delle restituzioni imputa l'importo sul
titolo entro tre mesi a decorrere dalla data in cui è pervenuta la domanda
specifica. (modificato con Reg. Ce 238/2000)
4. Se il titolo non è registrato l'esemplare n. 1 di esso è restituito
al titolare ovvero è conservato dall'organismo pagatore, a domanda dell'interessato.
5. La cauzione relativa alle esportazioni effettuate può essere liberata
per tali esportazioni o trasferita per garantire il versamento di anticipi delle
restituzioni. In tal caso il richiedente si limiterà a completare debitamente
la cauzione.